
Lo scenario in cui insiste il “villaggio” è ai confini tra Logudoro e Gallura, si distende ai piedi del massiccio granitico del Limbara e si affaccia sullo splendido scenario del Coghinas, meta di appassionati di pesca sportiva, sci nautico e kayak. Quest’ultimo raccoglie le acque provenienti dal rio Mannu e dal fiume omonimo. La sua vita iniziò nel 1927 quando, nel selvaggio scenario delle pendici del monte Limbara, furono realizzati lo sbarramento e la centrale idroelettrica di uno dei maggiori corsi d’acqua dell’Isola, il Coghinas appunto. La diga, lunga 185 metri e alta 58, domina la parte finale dell’invaso, che conta una capienza di 254 milioni di metri cubi d’acqua.
Sulla sponda orientale della gola si noterà una villa in stile liberty: ospitava il direttore dell’impianto, poi abbandonata. Da qui si apre, seguendo la via dettata dalle montagne, il lago, che bagna 18 chilometri quadrati di territorio. Attorno, vallate punteggiate di macchia mediterranea e boschi di lecci e sugherete che si perdono a vista d’occhio. I venti si incanalano tra le insenature dei monti creando un clima adatto alla vita di tante specie vegetali e animali: persico trota, persico reale, pesce gatto, carpe e gamberi della Louisiana sono le prede dei praticanti la pesca sportiva. Mentre agli amanti del bird-watching, varie specie di uccelli regaleranno avvistamenti emozionanti. Nel lago nulla sembra lasciato al caso: si potrà praticare trekking e mountain bike addentrandosi in percorsi lungo le sponde o, se si ricercano momenti di serenità, passeggiare all’ombra di lecci e sughereti a piedi o a cavallo, seguendo i sentieri con visite guidate. A proposito di itinerari naturalistici, vicino al lago, è imperdibile un’escursione a su Filigosu, area rimboschita alle pendici del Limbara, popolata da cervi, daini e mufloni. Per ammirare ‘da dentro’ l’ambiente lacustre, invece, si potranno noleggiare canoe o kayak e giungere in vaste insenature con rocce levigate. Se, invece, si ricercano emozioni più forti, lo sci nautico sarà il passatempo nelle gite al lago. Ogni anno appassionati e curiosi vengono al Coghinas a veder sfrecciare le moto d’acqua nei campionati italiani di specialità. Non solo sport e natura: per il relax sono presenti strutture termali e ricettive a due passi dal lago, oltre a ristoranti e agriturismo dove assaggiare le prelibatezze galluresi. A completare il tour, il centro storico di Oschiri, splendido esempio di architettura rurale, con strade strette, pavimentate in pietra. A cinque chilometri dal paese, in un territorio disseminato di domus de Janas, tombe di Giganti e nuraghi (visitabili), spicca la chiesa di Nostra Signora di Castro: costruita a fine XII secolo in stile romanico-lombardo, è una suggestiva testimonianza del Medioevo sardo.
Nello specifico il “villaggio” è inserito in un terreno di 70 ettari prevalentemente incoltivabile e collinare, quasi impenetrabile a causa della folta vegetazione di macchia mediterranea (cisto, corbezzolo, sugherete ecc.), senza recinzione e con confini ben definiti, acqua in abbondanza e luce elettrica e comprende:
- 24 case situate nell’area iniziale del terreno considerando inizio l’ingresso sud del fondo;
- 1 casa direzionale disposta su due piani;
- 1 cinema;
- 1 caseggiato adibito a scuola;
- 1 piccola casetta denominata “la casa dei conigli”;
- 1 serbatoio idrico di grandi dimensioni.
Nella parte sud insiste il villaggio, che si estende verso nord per circa 250 m, a nord il terreno termina in una conca il cui lembo situato a nord-ovest confina con il fiume Coghinas, ad est confina con uno stazzo utilizzato di proprietà, ad ovest costeggia una strada asfaltata che conduce alla diga del lago Coghinas di proprietà Enel.
Il terreno ha innumerevoli risorse, tra cui alcune immediatamente disponibili, “legna e sughero”, ed altre che richiedono poche risorse finanziarie come la produzione di miele, riavviando le n. 6 arnie già presenti, integrandole con altre, favorita dall’abbondante fioritura della macchia mediterranea naturale.